Via Tasso 145, carcere e caserma delle SS a Roma.
L’edificio, costruito negli anni Trenta, è dapprima la sede diplomatica e poi centro di cultura germanica nel 1939. Dall’occupazione tedesca della città, il comando nazista vi stabilisce il carcere e la caserma delle SS.
Le stanze private dell’edificio vengono murate e trasformate nelle celle che vedranno l’incarceramento e la tortura di più di 2000 antifascisti romani fra il 1943 e il 1944. Proprio nel settembre 1943 Herbert Kappler viene promosso a colonnello e posto a capo della struttura.
Molti dei partigiani fucilati a Forte Bravetta vengono prima reclusi e torturati proprio in via Tasso.
Il 24 marzo 1944 molti prigionieri detenuti in via Tasso vengono portati alle Fosse Ardeatine e fucilati.
Alla vigilia dell’arrivo degli americani, i tedeschi abbandonano in fretta e furia via Tasso e lasciando la città prelevano un camion di prigionieri che fucilano poco fuori Roma, a La Storta.
Dopo la liberazione, nel 1955 l’edificio di via Tasso 145 diventa il museo Museo storico della Liberazione.
I fatti
- Sabato 4 marzo 1944 – Fucilazioni a Forte Bravetta
- Martedì 7 marzo 1944 – Strage di partigiani a Forte Bravetta
- Giovedì 23 marzo 1944 ore 20.00 – Kappler riceve l’ordine
- Venerdì 24 marzo 1944 ore 00.30 – Altri nomi sulla lista
- Venerdì 24 marzo 1944 ore 05.00 – La lista arriva a 269
- Venerdì 24 marzo 1944 ore 12.45 – L’organizzazione della morte
- Venerdì 24 marzo 1944 ore 13.00 – I morti dell’attacco di via Rasella arrivano a 33
- Venerdì 24 marzo 1944 ore 14.30 – I primi prigionieri arrivano alle cave
- Mercoledì 3 maggio 1944 – Il partigiano Tigrino Sabatini viene fucilato dai tedeschi
- Sabato 3 giugno 1944 – Ancora fucilazioni a Forte Bravetta
- Domenica 4 giugno 1944 ore 07.00 – L’eccidio de La Storta