Fra il settembre del 1943 e il maggio del 1945, l’esercito tedesco, spesso aiutato da collaborazionisti fascisti, mette in atto una precisa campagna di violenze contro la popolazione civile italiana.

Oltre agli episodi più tragicamente conosciuti per l’enormità del numero di vittime – come quelli occorsi alle Cave Ardeatine, a Marzabotto e Monte Sole, a Sant’Anna di Stazzema –, in 17 mesi di occupazione le violenze che si registrano in modo diffuso su tutto il territorio nazionale si stima che abbiano portato all’uccisione di più di 23.000 persone.

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