23 – 24 marzo

marzo 1944

23 marzo 1944|

La bomba è in posizione

Giovedì 23 marzo 1944 ore 13.50 - Rosario Bentivegna, a cui è affidato il compito di portare in posizione il carretto con l’esplosivo, arriva al numero 20 di via Rasella, predispone la miccia e aspetta l’arrivo dei tedeschi. Gli altri membri del GAP si preparano.

23 marzo 1944|

I soldati stanno arrivando

Giovedì 23 marzo 1944 ore 15.35 - Con quasi un’ora e mezza di ritardo, il reggimento Bozen si dirige verso via Rasella. I partigiani sentono i passi di marcia cadenzati avvicinarsi da via del Tritone. Ancora pochi minuti e l’operazione sarebbe stata annullata.

23 marzo 1944|

La bomba esplode

Giovedì 23 marzo 1944 ore 15.45 - Rosario Bentivegna accende la miccia e si allontana. La bomba esplode a metà della colonna del Polizeiregiment Bozen. 26 soldati tedeschi muoiono all’istante nell’esplosione. Contemporaneamente, altri 3 partigiani attaccano il fondo della colonna lanciando bombe a mano e fuggono.

23 marzo 1944|

Dopo l’esplosione

Giovedì 23 marzo 1944 ore 15.46 - I soldati tedeschi in preda al panico pensano di essere stati attaccati dall'alto e aprono il fuoco contro le finestre in via Rasella. Nel frattempo i partigiani si sono allontanati sfuggendo ai controlli.

23 marzo 1944|

La notizia dell’attacco si diffonde

Giovedì 23 marzo 1944 ore 16.15 - Il console Moellhausen rientra al comando tedesco e cerca di mettersi in contatto con il feldmaresciallo Kesselring. In breve tempo, la notizia dell’attacco in via Rasella arriva al comando supremo tedesco in Italia e viene poi ritrasmessa in Germania.

23 marzo 1944|

La reazione di Hitler

Giovedì 23 marzo 1944 ore 16.30 - La notizia dell’attacco in via Rasella arriva all’Oberkommando der Wehrmacht, quartier generale del Reich, e Adolf Hitler viene informato. La sua prima reazione è quella di ordinare una rappresaglia “che facesse tremare il mondo”.

23 marzo 1944|

La ricerca di Kappler

Giovedì 23 marzo 1944 ore 16.50 - In via Rasella continuano perquisizioni e sparatorie. Kappler prosegue la sua ricerca; riconosce una delle bombe inesplose e sospetta già di una matrice partigiana dell’attacco.