Il concorso bandito dal Comune di Roma, il primo nell’Italia democratica, vede la partecipazione di dodici progetti.

All’indomani della Liberazione, nella prima riunione al Viminale, il governo assume «il solenne impegno a erigere sul luogo della vendetta tedesca un monumento a perenne ricordo dei Martiri e di tutti i caduti della guerra di Liberazione». Il bando di concorso, emesso dal Comune nel settembre 1944, prevede la costruzione di un sacrario, la sistemazione del piazzale e il consolidamento delle gallerie.

La Commissione giudicante, composta fra gli altri da Luigi Piccinato, Enrico Tedeschi e Aldo Della Rocca, sceglie quattro dei dodici progetti presentati:

  • motto RISORGERE (Nello Aprile, Cino Calcaprina, Aldo Cardelli, Mario Fiorentino e lo scultore Francesco Coccia);
  • motto UGA (Giuseppe Perugini);
  • motto NON DOLET (Gaetano Minnucci, Nicola Cantore, Nello Ena, Costantino Forleo);
  • motto PASSI SUNT (Giorgio Corvatta-Scazzocchio).

All’ipotesi retorica e scenografica di Non Dolet, con tanto di stele, gradinate e percorso assiale, fanno da contrappunto quelle coraggiose di Risorgere e UGA. A loro tocca la vittoria ex-aequo del concorso di secondo grado, bandito alla fine del 1945 per il solo sacrario. Al gruppo UGA si aggiunge nel frattempo lo scultore Mirko, che ipotizza una scultura astratta sul tema dell’angelo da collocarsi in prossimità dell’ingresso.